Sanità a pezzi, i malati sempre più soli

 

Sanità a pezzi

Sanità Pubblica o Privata?  Lo schifo è identico. “Esperienza di una notte da incubo e una giornata peggiore, a caccia di un assistenza che non c’è, e non ci sarà mai.

 -Antonio Petrone- 12 Agosto 2013 – Si, questa è la realtà di chi in questa settimana di agosto cerca in tutti i modi di farsi curare. Certo qualcuno dirà perché ora e non prima, risponderò: ”uno le malattie o gli accidenti non se li cerca col telecomando, li ha oppure esplodono senza preavviso.
Questa dunque è la mia storia come quella di tanti “disgraziati” in una città, che non ha nulla che funzioni, in una regione la “Campania” indebitata  fino a all’osso nel ramo sanitario.
La storia è delle più semplici. Io soffro da anni di fastidiose formazioni di cisti sebacee, che il più delle volte date le immani dimensioni assunte vanno rimosse ”gonfie o infette che siano”.
Dopo una notte passata insonne decido (tra una chiamata e l’altra al 118, che non risponde, e un inutile numero di un telefono di un ex presidio di guardia medica isolato), di recarmi al pronto soccorso Ospedaliero del San Leonardo.
Arrivo con un dolore orrendo alle 07:48. Dietro il vetro un infermiere di guardia, quasi scocciato e stufo senza ascoltare ciò che gli dico, mi dice “il laboratorio dentistico del pronto soccorso è chiuso”. Gli dico con una smorfia di dolore, che a me serve la chirurgia non il dentista. Con aria arcistufa mi dice vada al CUP, non importa se non ha l’impegnativa del medico di base.
Giungo al CUP, mi dice un addetto che è chiuso e che il CUP non fa visite senza impegnativa, mi spiega che nel mio caso “il pronto soccorso potrebbe intervenire d’urgenza” ma non lo fa dovrei pagare 50 euro e farei solo una visita. Rinuncio e lancinante dal dolore con mezza guancia tumefatta dal gonfiore ritorno verso casa per fare impegnativa. Sotto consiglio del sostituto del medico di base corro in una struttura privata. Attendo un ora allo sportello, mentre le impiegate in un ambiente deserto parlano tra loro e fumano. Mi alzo ”incazzato” e urlo a chi devo aspettare, finalmente mi servono, ma prima di pagare gli chiedo se la visita è possibile farla subito: ”mi dicono no se ne parla dopo il 27”. Rifiuto e vado via, il dolore è aumentato e anche il gonfiore, per me che sono un soggetto “a cui è stata diagnosticata una Displasia” sa di beffa il dover pagare tutto e non poter usufruire di assistenza. Un tempo questi interventi si facevano anche negli studi dei medici di base, ora no. I medici di base ho compreso, che sono solo dei venditori di medicinali e di esami un insieme di schifo tra pubblico e privato. Possono essere anche luminari, ma hanno dimenticato “il giuramento di Ippocrate” anzi alcuni non lo hanno letto e non lo conoscono. Questo sono i medici oggi…. a cui non giova più ne essere professionisti Ospedalieri ne Privati.
Conviene molto di più fare i venditori di medicinali consigliati da case farmaceutiche, perché la “diaria” è maggiore. Si era parlato nel precedente governo di istituire presidi ambulatoriali con più specialisti per effettuare visite e piccoli interventi, (sul modello non solo Europeo, ma anche degli USA e della Tanzania), nulla di tutto ciò. La somma di tutto sta nel morire per un banale mal di testa, per un infezione batterica o per altre cose diagnosticabili e risolvibili in pochi minuti. Questa è Salerno questa è l’Italia anno zero.



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