Primo appuntamento con i movimenti anti-casta, oggi sotto la lente di ingrandimento CasaPound Italia.
– Angelo Iervolino – 22 settembre 2013 – Oggi inizio a parlare dei movimenti anti-casta, partendo da CasaPound Italia e pubblicando una intervista realizzata dal blog tedesco http://bellummusicae.blogspot.de/ al leader del movimento Gianluca Iannone.
CasaPound Italia originariamente nacque in qualità di primo centro sociale di ispirazione fascista; venne fondato a Roma il 26 dicembre 2003 con l’occupazione di uno stabile nel rione Esquilino. Successivamente il fenomeno diffondendosi con ulteriori occupazioni, mobilitazioni e iniziative di vario genere, divenne un vero e proprio movimento politico. Nel giugno del 2008 CasaPound si costituisce quindi, come associazione di promozione sociale ed assume l’attuale denominazione CasaPound Italia – CPI.
Inizia così, attraverso un programma politico, l’attività del movimento, che promuove diverse iniziative ed attività. CPI negli anni successivi alla sua costituzione si è diffuso dalla capitale sull’intero territorio nazionale. Pur non riconoscendosi ufficialmente nelle definizioni classiche di destra e sinistra, CPI viene comunemente inserita nel panorama dei gruppi e movimenti politici della destra radicale italiana.
Il nome, ispirato al poeta Ezra Pound, fa particolare riferimento ai suoi Cantos contro l’usura, alle posizioni economiche di critica tanto al capitalismo quanto al marxismo ed alla sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana. I riferimenti politici dell’associazione sono più precisamente legati all’ideologia fascista, con particolare attenzione al Manifesto di Verona, alla Carta del Lavoro ed alla legislazione sociale del Fascismo stesso. Il simbolo scelto è una tartaruga stilizzata, dal guscio ottagonale.
« È vero, siamo fascisti. Ma del terzo millennio. » Afferma il leader del movimento.
Intervista a Gianluca Iannone:
Salve Gianluca, grazie per aver accettato di fare questa intervista malgrado il gran caldo. Immagino che anche da voi ci si senta come in una gigante padella rovente in questo momento, come nel resto dell’Europa. Iniziamo subito così poi ci rimane il tempo di berci qualche cocktail in spiaggia… Dunque, come hai iniziato con gli ZetaZeroAlfa, dove prende le sue radici la vostra musica?
Gianluca Iannone: Iniziammo a suonare a fine degli anni 90 in un momento politico di stanchezza collettiva e di cambiamenti. All’epoca non c’era ancora una diffusione di massa del cellulare, internet era uno strumento appannaggio per pochi e quando si diceva grande fratello era riferito al romanzo di Orwell. Il nostro mondo non aveva strutture tranne il cutty sark, che è tutt’ora il nostro pub, da dove sono partite la stragrande maggioranza dei nostri progetti. Sembra un secolo fa, in realtà dal 1997 ad oggi il tempo è volato e su tutto il territorio, anche grazie a ZZA, i locali, le librerie e i punti di aggregazione del nostro piccolo agguerrito mondo si sono triplicati e il nostro popolo ha ripreso a parlare di politica e attivismo con entusiasmo.
In confronto agli altri paesi, l’Italia ha una lunga tradizione riguardo alla “Musica Alternativa”, mi ricordo di aver ascoltato pezzi degli Amici del Vento degli anni 70 per esempio che hanno avuto anche una grande influenza sui gruppi Neofolk italiani come IANVA, Egida Aurea o Roma Amor (magari non dal punto di vista ideologico ma da quello sonoro). Queste bands e la maggior parte della musica italiana in generale, creano queste atmosfere ispiratrici, non so se hai presente cosa voglio dire… A me piace chiamarlo il Dolce Vita Sound.
Puoi dirci qual’è secondo te il tipico suono italiano, il suono che rappresenta l’anima italiana?
Bella domanda. Sinceramente non credo esista un suono italiano per antonomasia. Nella nostra nazione ogni regione ha strumenti e sonorità legate con la tradizione culturale del posto se poi analizzassimo la musica politica partendo dagli amici del vento fino a SottoFasciaSemplice sicuramente salterebbero all’orecchio le differenze stilistiche e musicali di un mondo ancora parallelo. Diciamo che a mio avviso il suono italiano è quello che riesce al meglio a interpretare il mediterraneo con la sua naturale inclinazione all’avventura, al romanticismo e alla battaglia. Chi riuscirà a musicare questi tre principi fondamentali riuscirà nell’area impresa.
ZetaZeroAlfa e il calcio! Due cose che stanno bene insieme, qual’è la tua squadra preferita Gianluca?
La mia idea di calcio non corrisponde alla realtà. Mi piacerebbe un calcio impossibile dove le squadre fossero formate da ragazzi della città che rappresentano e con un solo fuoriclasse estero tra le schiere. Mi piacerebbe anche che non ci fossero tutti questi giri di soldi che avvelenano gli animi e reprimono la passione di ragazzi esuberanti. Ecco perché non esercito da anni la passione da tifoso anche se le nostre “pezze” sono in quasi tutti gli stadi d’Italia e d’Europa. Oltre i colori e le squadre i nostri ragazzi sono presenti ovunque e hanno tutta la nostra gratitudine per aver richiesto il nostro simbolo da portare in giro. ZZA ha 5 elementi e tutti tifano per l’AS Roma, ma quando ZZA canta, suona e incendia i palchi lo fa per la sua gente, non per una squadra.
Ovviamente mi sono anche imbattuto nelle Cinghiamattanza, che, per quelli ai quali il nome non dice nulla, è il moshpit del pubblico che, ballando, fa roteare le cinture e si da’ mutualmente dei colpi di cinghia.
Chi se l’è inventato ed ha iniziato a farlo? Era l’idea di un qualche fan in delirio o è saltata fuori da una delle vostre menti?
Cinghiamattanza è l’estremizzazione del pogo. È una nostra idea che ci ha divertito e ha creato un po’ di shock nelle menti deboli. Un tempo le mode partivano dal basso erano i ragazzi che decidevano come vestirsi, se avere la cresta o la lambretta, che musica ascoltare e anche come ballare. Nel 69 quando iniziarono a pogare furono scambiati per dei pazzi invasati. Oggi, che le mode non le decidono più i ragazzi ma le major, Cinghiamattanza crea uno shock, e noi ridiamo di gusto.
Mentre preparavo quest’intervista, ho letto che una volta hai suonato in una prigione con gli ZZA. Penso che in quasi tutti gli altri paesi, questa sia una cosa totalmente impossibile, avere una band della “nuova destra” che suona di fronte ai prigionieri. Come mai, secondo voi, il paesaggio politico italiano è più aperto riguardo ad una terza posizione?
Potresti dirci da quali fattori proviene la corrente accettazione nella società italiana delle idee di terza posizione (nuova destra)?
Fermo restando che nessuna delle due definizioni ci piace, credo che in Italia ci sia una grande maggioranza che vede di buon occhio l’operato del fascismo e del suo leader. Questo si basa sulla concretezza effettiva che il fascismo ha lasciato a questo popolo ingrato. Nonostante la propaganda non perda occasione per dipingere questa grande rivoluzione italiana come male assoluto resta il fatto che ad oggi nelle edicole il calendario del duce vende milioni di copie e che ciclicamente i quotidiani lancino offerte o scoop eccezionali sulla figura di sua Eccellenza. Questo a dimostrazione che c’è ancora molta curiosità e fasci nazione verso un periodo luminoso che qualcuno vorrebbe morto e sepolto. Poi nello specifico ZZA suonò nel carcere di rebibbia in un evento organizzato da un gruppo di detenuti in occasione di una festa per i bambini nati in carcere. Fu un concerto molto duro, forse il più difficile che abbiamo fatto.
Un’altra cosa che ho notato durante le mie ricerche è che CasaPound e’ una realtà simile alla Guardia di Ferro di Codreanu. Me la ricorda perché avete svariate istituzioni sociali attraverso CasaPound, e vi riferite anche voi all’etica guerriera. Lo spirito legionario è molto presente. Anche tu faresti questo legame tra CasaPound e la Guardia di Ferro rumena e ci sarebbero eventualmente altri punti in comune ai quali potresti pensare riguardo a entrambi?
Si forse a livello organizzativo potrebbero assomigliarsi. In fondo CPI si ispira a tutte quelle forme comunitarie e rivoluzionarie che hanno vissuto a pieno il secolo scorso, ma da qui a fare un parallelismo con Codreanu ce ne passa. Infondo CPI e’ semplicemente CPI. Unica e inimitabile.
L’inizio di CasaPound e’ segnato dall’occupazione a scopo abitativo a Roma alla fine del 2003. Io sono tedesco e negli anni settanta abbiamo avuto casi simili qui ad Amburgo, provenienti dalla scena di estrema sinistra. Ora e all’epoca lo scopo era di ottenere uno spazio abitativo a buon mercato e di fermare la gentrificazione. Secondo me, la “destra” e la “sinistra” non potranno ottenere dei gran risultati con la loro politica spesso di corte vedute. CasaPound e altri partiti ed organizzazioni di terza posizione oppure i sostenitori della quarta teoria politica (Alexander Dugin etc.) non entrano a far parte di questo schema. Il XXI secolo segna la fine dei partiti politici classici come li conosciamo? Per favore puoi dirmi anche perché e perché no?
CPI parte con un’occupazione ma non si ferma esclusivamente a questo modello di lotta. Il sistema affaristico della politica non si combatte esclusivamente dando casa a famiglie italiane. Abbiamo fatto anche proposte di legge a riguardo cercando di rompere il muro di gomma che protegge gli speculatori del mattone che sono il più delle volte anche i padroni dell’informazione. I partiti hanno fallito in tutta la loro meschinità. Sono scatole vuote buone solo a far soldi per chi nella vita di tutti i giorni avrebbe grosse difficoltà ad esser accettato o apprezzato in un qualsiasi posto di lavoro. Il partito fallisce per il semplice fatto che è la democrazia stessa che non solo fallisce, implode e mostra il suo reale volto sia nella quotidianità della corruzione e nell’imporre modelli unici deviati sia nell’esportazione forzata della democrazia ad orologeria.
Parliamo un po’ di estetica. L’Italia ha un passato illustrato riguardo all’arte e alla politica. Il futurismo di F. P. Marinetti ne rimane la rappresentazione più prominente. Il movimento identitario per esempio ma anche CasaPound usa un’iconografia molto moderna ed evita le tipiche immagini skinhead ed altre grafiche obsolete per attirare una vasta maggioranza di giovani alla loro causa. Pensi che una forte simbologia è qualcosa che possa far paura alla classe dirigente politica? E se si’, forse puoi anche spiegare ai nostri lettori quello che i mediocri partiti di oggi – solo in teoria – potrebbero fare in questo campo per ottenere più successo.
L’Italia ha avuto le tre F. Fascismo futurismo e fiumanesimo. Quest’ultimo fu ideato da D’Annunzio con l’occupazione della città di Fiume al termine della prima guerra mondiale in risposta alla “vittoria mutilata”. Leggere quelle pagine di storia, la conseguente “carta del Carnaro” leggere le storie di quegli uomini straordinari, avventurieri, combattenti, visionari e giganti rispetto agli uomini di quell’epoca e di tutte le epoche, è un’inesauribile fonte di ispirazione. Così come per il Fascismo e per il Futurismo. Perché parliamo di giganti, di uomini che camminarono su questa terra con l’eleganza, la marzialità e la poesia di persone eccezionali, non comuni. Un partito può ispirarsi o scopiazzare ma se non ha quegli uomini con quelle attitudini resta una copia di una copia di una copia, venuta male. Non programmi ma uomini nuovi. Questo è il difficile.
Avete anche un associazione di studenti legata a CPI, il Blocco Studentesco. Puoi dirci cosa fa il Blocco Studentesco per gli studenti? Posso immaginare che assomiglia alle confraternite studentesche tedesche, che danno delle stanze ai loro membri se hanno bisogno di un posto dove stare e cose del genere. Ma ti lascio spiegare quello che c’è dietro al Blocco, l’esperto sei tu.
Il Blocco Studentesco è l’organizzazione studentesca e universitaria di CPI. Il bs ha riportato la politica nei licei e nelle università prendendo 11.000 voti nelle scuole medie superiori di Roma e provincia attestandosi come primo movimento studentesco della capitale. Ha anche rappresentanti e senatori accademici in varie città d’Italia. Organizza concerti, feste e tornei e fa crescere bene la gioventù di questa nazione. Si differenzia però dalle confraternite tedesche forse potrebbe ricordare più il sindacalismo studentesco francese.
Qual’è la tua opinione riguardo alla Siria e alla guerra civile. Una guerra per la libertà dei popoli o solo un altro piano dell’imperialismo “democratico” per rendere il mondo “migliore”?
Al-Qaeda, i nemici del mondo occidentale, improvvisamente diventano un’organizzazione di democratici ribelli per la libertà. I “ribelli” sono afghani, somali, ceceni, sauditi e così via l’esercito siriano fedele ad Assad è siriano come il suo popolo che lo difende, quindi? L’unica nota positiva in questa tragedia è che la Siria sarà per gli americani un nuovo Vietnam. Forse questo fermerà, almeno per un po’ l’esportazione della democrazia terra aria.
Ho letto recentemente un testo di Ettore Ricci che spiega cosa significa “gioventù” per lui. Ti cita con queste parole: “der Marmor, der den Sumpf besiegt (il marmo che ostacola la palude)” a proposito di quello che succede nel momento in cui occupate le case. Vorrei finire l’intervista con la seguente domanda: come definiresti, in una frase, il tuo incarico autoimposto a CasaPound?
Una tirannia!
Fonti:
http://bellummusicae.blogspot.de/
http://it.wikipedia.org/wiki/CasaPound