F35, affare o truffa?

 

F35-1L’F35, affare o truffa? E’ forse l’inizio di un nostro ampio coinvolgimento nei futuri conflitti Mediorientali?

-Antonio Petrone- 17 agosto 2013 – Il Lockheed Martin F-35 Lightning II o Joint Strike Fighter-F35 è un cacciabombardiere di 5ª generazione monoposto, a singolo propulsore, con ala trapezoidale a caratteristiche stealth e capacità multiruolo, utilizzabile per ruoli di supporto aereo ravvicinato, bombardamento tattico e missioni di superiorità aerea. Battendo il Boeing X-32 è diventato il vincitore della gara per il programma JSF (Joint Strike Fighter) per la ricerca di un aereo che potesse sostituire diversi modelli dell’USAF, dell’US Navy e dei USMC (Marines). Inizialmente era previsto che circa l’80% delle parti fosse in comune fra le diverse versioni, ma poi, con l’evolversi del progetto, ci si è accontentati di raggiungere questa percentuale includendo anche parti specifiche per ogni versione ma comunque suscettibili di una lavorazione comune. In ogni caso, tutta l’elettronica di bordo e buona parte del software saranno praticamente uguali.

Esistono tre versioni dell’F-35: una variante a decollo e atterraggio convenzionale (F-35A – Conventional Take Off and Landing ), una variante a decollo corto e atterraggio verticale, per portaerei di dimensioni ridotte come la Cavour (F-35B Short Take Off And Vertical Landing), e una variante per l’uso sulle portaerei convenzionali a catapulta (F-35C – Catapult Assisted Take Off But Arrested Recovery). Molti paesi, anche europei, stanno valutando il velivolo per sostituire alcune tipologie di aerei da combattimento delle proprie aeronautiche o marine. La versione B a decollo corto è indicata per gli incrociatori portaerei o portaelicotteri non muniti di ponte di volo sufficientemente lungo per l’involo di aerei tradizionali mediante catapulte, come gli incrociatori britannici della classe Invincible o la nuova Cavour italiana; l’F-35 è anche un aereo con caratteristiche stealth. Il progetto è ancora sotto sviluppo ed il suo costo complessivo è di oltre 40 miliardi di dollari USA ed è finanziato principalmente dagli Stati Uniti e dal Regno Unito (che ha fornito un contributo di 2 miliardi di dollari). Il 7 luglio 2006 gli Stati Uniti hanno ufficialmente annunciato il nome dell’F-35, e cioè Lightning II in onore degli storici P-38 Lightning e English Electric Lightning che hanno operato rispettivamente nella Seconda guerra mondiale e nella guerra fredda. Altri nomi pensati per l’F-35 sono stati Kestrel, Phoenix, Piasa, Black Mamba e Spitfire II. Gli Stati Uniti intendono acquistare un totale di 2.443 aerei per un costo di 323 miliardi di dollari, rendendolo il programma della difesa più costoso della storia. Il budget dell’USAF per il 2010 prevede di avere l’F-35 ad un costo flyaway di $ 89 milioni basato sulla pianificata produzione dei suoi 1.753 F-35A Lockheed Martin si attende di ridurre i costi stimati del governo del 20%.

I ritardi ed i costi del programma F-35 sono alti e continuano ad aumentare: il costo globale del programma sarebbe passato dai 232 miliardi del 2002 e dai 332 del marzo 2010 ai 382,4 nel giugno 2010, il 65% in più. Il costo medio a esemplare è aumentato dell’81%, passato da 62 milioni di dollari a 112,4 calcolando ricerca, sviluppo e produzione. Riguardo quest’ultima voce, il costo è aumentato dell’85% passando da 50 a 92,3 milioni. Lockheed Martin ribatte che i costi sono complessivamente inferiori del 20% rispetto a quelli rilevati dal Pentagono. In ogni caso sono stati sforati i limiti della legge Nunn McCurdy, che impone una riapprovazione politica dei programmi militari nel caso il loro costo superi del 25% quello previsto all’origine (riapprovazione data quasi per scontata per il JSF).

Il programma JSF

Il programma JSF (Joint Strike Fighter) venne creato per sostituire molti velivoli mantenendo i costi di sviluppo, produzione e operativi bassi. Questo scopo fu perseguito costruendo tre varianti di un singolo velivolo, in modo da condividerne i componenti:

  • F-35A – variante a decollo ed atterraggio convenzionale (CTOL)
  • F-35B – variante a decollo corto e atterraggio verticale (STOVL)
  • F-35C – variante per portaerei (CV)

Il progetto Joint Strike Fighter si è evoluto sviluppando un aereo da combattimento comune per sostituire i modelli attuali. Il contratto per lo sviluppo del progetto JSF venne firmato il 16 novembre 1996. Il contratto per il System Development and Demonstration venne vinto il 26 ottobre 2001 dalla Lockheed Martin, dopo la scelta del prototipo X-35 a discapito del Boeing X-32. Nonostante i due modelli concorrenti avessero raggiunto i requisiti del progetto, il prototipo X-35 superò in modo consistente l’X-32. La designazione come “F-35” venne accolta con sorpresa da parte della Lockheed, che aveva sempre fatto riferimento al velivolo con il nome “F-24“. Il 7 luglio 2006, l’aeronautica statunitense annunciò ufficialmente che il nome del velivolo era F-35: Lightning II, in onore al bipropulsore P-38 Lightning e all’ English Electric Lightning. L’English Electric Company venne incorporata nella BAC, che successivamente entrò a far parte di BAE Systems. Alcuni tra i nomi proposti comprendevano Kestrel, Phoenix, Piasa, Black Mamba e Spitfire II. Il nome Lightning II venne proposto precedentemente per l’aereo F-22 Raptor. La progettazione e la costruzione è stata affidata ad un consorzio industriale costituito da Lockheed Martin, Northrop Grumman e BAE Systems. Il primo prototipo dimostratore è stato presentato nel 2000 e il 15 dicembre 2006 è stato compiuto il primo volo

Sistemi e impianti

Abitacolo

Un modello di F-35 per i test nella galleria del vento nell’Arnold Engineering Development Center L’F-35 possiede un display di tipo “panoramic cockpit display (PCD) con dimensioni di 50 x 20 cm. Un sistema di riconoscimento vocale permette di aumentare le capacità del pilota di interagire con il velivolo. L’F-35 sarà il primo aereo ad ala fissa operativo ad usare questo sistema, anche se soluzioni simili sono state utilizzate nell’AV-8B e sperimentati in altri aerei, come l’F-16 VISTA Un sistema di visualizzazione sull’elmetto sarà integrato in tutti i modelli dell’F-35. Anche se alcuni caccia di quarta generazione (come lo svedese Saab JAS 39 Gripen) hanno questo sistema assieme ad un visore a testa alta (HUD), l’F-35 sarà il primo caccia moderno ad essere progettato senza dotazione di HUD. Il pilota può manovrare l’aereo tramite un joystick sul lato destro e una manetta per il controllo della spinta a sinistra. In tutte le varianti dell’F-35 sarà impiegato il sedile US16E, costruito dalla Martin-Baker che soddisfa i requisiti sulle performance ed impiega un sistema a doppia catapulta contenuto in binari laterali.

Sensori

Il sensore principale è il radar APG-81, progettato dalla Northrop Grumman Electronic Systems Verrà integrato dal sistema elettro-ottico di puntamento, montato sotto il muso dell’aereo e progettato dalla Lockheed Martin e dalla BAE Lungo tutto l’aereo sono distribuiti ulteriori sensori elettro-ottici, come parte del sistema AN/AAS-37, che funge da sistema di allerta per il lancio di missili e può aiutare la navigazione e le operazioni notturne.

Sistemi d’arma

L’F-35  include un cannone a cinque canne GAU-22/A da 25 mm Il cannone è montato internamente con 180 colpi nella variante F-35A, mentre nelle altre varianti F-35B e C sarà sostituito da un pod esterno (stealth) con 220 colpi Internamente saranno inseriti fino a due missili aria-aria e due armi aria-terra (fino a due bombe da 910 kg – 2 000 lb nei modelli A e C; due bombe da 450 kg – 1000 lb nel modello B). L’armamento include missili AIM-120 AMRAAM, AIM-132 ASRAAM, il Joint Direct Attack Munition (JDAM) — fino a 2 000 lb (910 kg), il Joint Standoff Weapon (JSOW), le bombe GBU-39 (un massimo di quattro in ogni stiva), i missili Brimstone, le munizioni a grappolo (WCMD) e i missili AGM-88 HARM. Il missile aria-aria MBDA Meteor è in fase di adattamento per essere alloggiato negli F-35. Il Regno Unito ha pianificato originalmente di posizionare internamente quattro missili AIM-132 ASRAAM, ma i piani sono stati modificati per caricare due missili ASRAAM internamente e altri due esternamente. Possono essere alloggiati altri missili, bombe e serbatoi di carburante ai quattro piloni alari e nelle due posizioni sulle punte delle ali, ma con lo svantaggio di rendere l’aereo più rilevabile dai radar. Sull’estremità delle ali possono essere inseriti solo missili di tipi AIM-9X Sidewinder, mentre i missili AIM-120 AMRAAM, Storm Shadow, AGM-158 JASSM e i serbatoi di carburante possono essere inseriti nei piloni alari. Impiegando le posizioni interne ed esterne potrebbe essere impiegata una configurazione aria-aria con oltre otto AIM-120 e due AIM-9, oppure una configurazione aria-terra con sei bombe da 2000 lb, due AIM-120 e due AIM-9. Con la sua capacità di carico, l’F-35 può trasportare più armi aria-aria e aria-terra dei suoi predecessori.

Partecipazione internazionale al progetto

Oltre agli Stati Uniti, il principale cliente e finanziatore, hanno contribuito anche Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca con un totale di 4.375 milioni di US dollari nella fase di sviluppo. I costi totali sono stimati in più di 40 miliardi di dollari (coperti in gran parte dagli Stati Uniti), mentre l’acquisto dei 2.400 esemplari previsti è stimato in ulteriori 200 miliardi di dollari. Le nove nazioni partner principali prevedono di acquistare più di 3.100 esemplari entro il 2035. Ci sono tre livelli di partecipazione internazionale, che riflettono l’impegno finanziario comune nel programma, la quantità di tecnologia trasferita e l’ordine con il quale le nazione possono ottenere esemplari di produzione. Il Regno Unito è l’unico partner di “livello 1”, con un contributo di 2,5 miliardi di dollari, pari al 10% dei costi di sviluppo. I partner di “livello 2” sono l’Italia, che contribuisce con 1 miliardo $ e i Paesi Bassi con un contributo di 800 milioni $. I partner di “livello 3” sono Canada (440 milioni di $), Turchia (175 milioni di $), Australia (144 milioni di $), Norvegia (122 milioni di $) e Danimarca (110 milioni di $).
Israele e Singapore partecipano al programma in qualità di “Security Cooperative Partecipants“. Alcuni dei partner internazionali hanno esitato negli impegni del programma JSF, alludendo o minacciando l’abbandono del JSF a favore di altri velivoli come l’Eurofighter Typhoon, il Saab JAS 39 Gripen o il Dassault Rafale. La Norvegia ha avvertito diverse volte che avrebbe interrotto il suo supporto finanziario se non avesse ricevuto sostanziali garanzie di un incremento nella quota industriale. Gli Stati Uniti sono intenzionati a rivedere il loro interesse per la versione B STOVL, che si sta rivelando problematica, secondo il segretario della Difesa degli Stati Uniti Robert Gates, se nell’arco di due anni dal 2011 non riusciremo a mettere a posto questa variante … e rimetterla in carreggiata in termini di prestazioni, costi e tempi, allora credo che dovrebbe essere cancellata. Le uniche forze aeree interessate alla versione B sono lo United States Marine Corps degli Stati Uniti, l’Aeronautica Militare e l’Aviazione Navale dell’Italia e la Royal Air Force e la Fleet Air Arm della Gran Bretagna. La Gran Bretagna, nell’ambito della revisione dei programmi della difesa attuata dal neo-insediato governo Cameron nel 2010, aveva annunciato l’intenzione di abbandonare completamente la versione B, scegliendo in sua vece la versione C, e di voler modificare di conseguenza le portaerei in costruzione della Classe Queen Elizabeth da STOVL a CATOBAR. Tuttavia, nel maggio del 2012 una nuova analisi dei costi e dei tempi per realizzare le pesanti modifiche sulle predette portaerei, oltre ai mancati ritorni per l’industria motoristica nazionale, ha indotto lo stesso governo Cameron a ritornare sui suoi passi e a riconfermare l’acquisizione della versione B. Pur apparendo al momento più improbabile, alcuni ritengono che la possibile cancellazione della versione STOVL avrebbe conseguenze gravi sulle capacità operative della Marina Italiana, in quanto la portaerei Cavour (e a maggior ragione la più piccola Garibaldi) ha un ponte di volo troppo corto per ospitare caccia a decollo convenzionale e non essendovi al mondo alcun altro STOVL in via di sviluppo, l’eventuale cancellazione dell’F-35B renderebbe impossibile sostituire gli attuali AV-8B Harrier II della Marina Militare e la nuova portaerei rischierebbe di essere declassata a portaelicotteri. Attualmente (estate 2013) l’Italia prevede di acquistare 90 caccia F35, per una spesa di 14,3 miliardi di euro in 15 anni: dei velivoli, 60 sono nella versione a decollo convenzionale (Ctol) al costo medio di 74 milioni di euro l’uno e 30 in quella a decollo verticale (Stovl), 88 milioni di euro ad esemplare. Proprio per questi ultimi è previsto l’impiego nella portaerei. La Cavour ne potrebbe ospitare una ventina, in sostituzione degli attuali AV-8B/Harrier.

Critiche al progetto

Il progetto ha attirato su di sé molte critiche da parte di analisti strategici e personale militare. Tra i detrattori, il mezzo si è da tempo guadagnato il degradante soprannome di “Fiasco 35”. Tra gli altri, la RAND Corporation, una società di analisi strategiche che collabora a stretto contatto col Dipartimento della Difesa statunitense, ha apertamente criticato l’F-35: prima è trapelato che, secondo le simulazioni effettuate dalla società statunitense, l’F-35 non sarebbe in grado di competere con il russo Su-35 in un combattimento aereo, poi un analista della stessa società ha dichiarato che l’F-35 “non è in grado di virare, né di salire di quota, né di accelerare”, mentre il progettista Pierre Sprey, padre degli aerei A-10 e F-16, ha affermato, in un’intervista televisiva, che l’F-35 è “pesante e poco reattivo”. Dello stesso tenore sono le critiche avanzate da un gruppo di piloti statunitensi che, avendolo provato in volo, lo hanno definito “per niente stellare”. Il rapporto ufficiale da loro redatto il 15 febbraio 2013 offre un ritratto desolante del mezzo: il rapporto ha individuato ben otto aree di grave rischio (la visibilità, l’interfaccia tra gli apparati di bordo e il pilota, il sistema radar, l’apparato di proiezione dei dati nel casco del pilota…), tali da suggerire addirittura una nuova progettazione del velivolo. Sempre riguardo alle presunte prestazioni in combattimento del velivolo, il maggiore Richard Koch dell’USAF, capo dell’ufficio di superiorità aerea del “USAF Air Combat Command“, ha dichiarato: “mi sveglio la notte con i sudori freddi al pensiero che l’F-35 avrà solo due armi per la superiorità aerea”. La Lockheed Martin ha contestato le critiche alla sua creatura, dichiarando, tra l’altro, che “la superiorità nell’elettronica di cui gode l’F-35 rispetto agli altri velivoli può risultare più importante che la manovrabilità in future missioni”. Dopo la capacità di combattimento, le critiche più diffuse si sono riversate sulla scarsa autonomia di volo, da alcuni ritenuta insufficiente per conflitti su larga scala, come un’ipotetica azione contro altri paesi. Con l’allungarsi dei tempi di sviluppo non sono potute mancare le critiche ai costi del progetto, che la rivista specialistica “World Military Affair” ha imputato alla discutibile scelta di voler creare un unico aereo per tre differenti ruoli operativi. I dubbi sugli elevati costi di progetto si sono aggiunti a quelli sui costi unitari di produzione e di manutenzione, che la marina statunitense ha stimato essere del 30%-40% superiori a quelli dei caccia attualmente in uso. Nel 2013, il Tenente Generale dell’USAF Christopher Bogdan ha apertamente accusato l’azienda di voler “spremere ogni centesimo” dal governo degli Stati Uniti per questa commessa.

Iter parlamentare e burocratico in Italia

In Italia si è iniziato a parlare del progetto nel 1996 e nel 1998 è stato firmato il “Memorandum of Agreement” per la fase concettuale-dimostrativa con un investimento di 10 milioni di dollari. Nel 2002, dopo l’approvazione delle Commissioni Difesa di Camera e Senato è stata confermata la partecipazione alla fase di sviluppo. Nel 2009 le Commissioni difesa di Camera e Senato hanno espresso parere favorevole sullo schema di programma trasmesso dal Governo che comprendeva l’acquisto di 131 F-35 al costo di 12,9 miliardi di euro. Il 15 febbraio 2012, il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, nel quadro delle riduzioni di spesa del suo ministero, ha proposto tra i vari provvedimenti quello di diminuire l’acquisto di F-35 da 131 (69 F-35A e 62 F-35B) a 90 (60 F-35A e 30 F-35B) unità. Il 28 marzo 2012, l’Aula della Camera ha approvato alcune mozioni sulla riduzione e razionalizzazione delle spese militari tra cui quelle che riducono a 90 gli aerei da acquistare. Varie parti politiche hanno mosso critiche al progetto già dai primi giorni del 2012 proprio a causa dell’elevato costo dei 131 caccia ordinati inizialmente che, secondo il giornale La Repubblica, è lievitato verso l’alto nel 2011 ed è riportato dal giornale pari a 200 milioni di dollari ad aereo. Ad oggi (22 febbraio 2013), l’Italia ha materialmente ordinato 3 velivoli e si appresta a firmare il contratto per altri 3: il primo F-35 A uscirà dagli impianti di Cameri in Piemonte entro il 2015 ed entrerà in servizio l’anno dopo. Il 30 luglio 2013 il ministro della Difesa ha riferito al parlamento a proposito di un eventuale ritiro dal programma: bisogna considerare, oltre ai 700 milioni di euro già spesi per la progettazione ed i due miliardi investiti per l’impianto di produzione di Cameri, anche il fatto che la portaerei Cavour dovrà ospitare gli F-35 a decollo verticale, altrimenti non capiremmo per quale ragione avremmo speso 3 miliardi e mezzo di euro per la nave”. Di fronte a tutte queste elucubrazioni tecniche, il vero enigma resta solo uno l’F-35 versioni A e B resta comunque un aereo valido? Come mai lo stesso Pentagono un anno fa, ha prima sospeso la produzione a causa di “rottura della turbina avionica” (si giustificò il tutto con un errata costruzione e poi come una prova sottosforzo superiore ai canoni di analisi) per poi sostituire l’originario motore con uno  nuovo della Rolls Royce? Come mai negli ultimi mesi ben 2 prototipi sono precipitati in due località diverse durante un volo di collaudo e con un cielo tempestato di fulmini? E’ forse vero o no a detta di alcuni piloti collaudatori, che la “carlinga” dell’aereo è costituita da un alluminio non opportunamente isolato contro le scariche elettromagnetiche? Quali danni si riscontreranno sui futuri “Top Gun” Europei e in particolare sui nostri? Quale interesse di sistemi bancari internazionali sostengono e finanziano questo assurdo programma di investimenti militari? Vogliono forse gli USA trascinarci in una sporca guerra? Questo i cittadini dovrebbero chiedersi. In origine erano stabiliti due lotti di costruzione e acquisto da parte italiana di 60  F-35  versione B (difesa territoriale) e 30 F-35 versione B (attacco e offesa), ma improvvisamente e in coincidenza con la situazione Siriana e Egiziana l’Amm. De Paola ha cambiato le precedenti disposizioni per cui saranno acquistati F-35 in maggioranza offensivi. Questo mi porta a credere, che la potente nomenclatura Ebraico-Statunitense voglia coinvolgere l’Italia in un ampissimo conflitto, tutto questo in barba alla costituzione e con dispendio di fondi, che potevano essere investiti in altro modo.

Fonti:

http://www.jsf.mil/

http://www.jsf.org.uk/home.aspx

www.aereimilitari.org

www.aviazione.org

www.difesanews.it

 



Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.