Tumore utero-ovaie, esiste la prevenzione?

 

donna_uteroIl tumore all’utero colpisce circa 7.700 donne ogni anno in Italia, non esiste una prevenzione certa e affidabile se non controlli periodici dal ginecologo di fiducia.

Raissa Del Prete17 ottobre 2013 – Come si evince dai dati AIRC, sono circa 7.700 i casi all’anno delle donne colpite in Italia per il tumore all’utero e  4.000 per il tumore alle ovaie. Dati molto importanti di cui è bene parlarne per l’informazione riguardante tutte le donne.

Il tumore all’utero o endometrio:

L’utero è l’organo dell’apparato femminile dove viene accolto e si sviluppa l’embrione nel corso della gravidanza. Quasi tutti i tumori del corpo dell’utero prendono origine dalle cellule dell’endometrio e sono chiamati carcinomi endometriali (in genere adenocarcinomi perché riguardano le cellule ghiandolari presenti in questo tessuto), ma quando il tumore parte dalle cellule dello strato muscolare o connettivo dell’utero, si parla di sarcomi uterini.

Circa il 90% di questi tumori si manifestano tramite sanguinamento vaginale anomalo, per esempio,
perdite vaginali tra un ciclo e l’altro o dopo la menopausa. Altri sintomi riguardano perdite vaginali maleodoranti, dolori alla schiena e alla zona pelvica e perdita di peso non legata ad una dieta dimagrante.

Come per tutti i tumori anche e soprattutto per il tumore all’utero è necessario effettuare una diagnosi nel minor tempo possibile dall’inizio della malattia.

Per quanto riguarda i fattori di rischio, sicuramente l’età avanzata è da prendere in considerazione dato che appaiono spesso dopo i 50 anni e raramente prima.

Ma c’è da valutare anche l’alimentazione che gioca un ruolo importantissimo in questo senso, infatti, le diete troppo ricche di grassi e calorie possono determinare l’insorgenza del tumore dell’endometrio. Se dovessimo parlare invece di probabilità, prendiamo in considerazione anche l’assenza totale di gravidanze, l’inizio precoce del ciclo e la menopausa tardiva.

Purtroppo non esistono strategie specifiche per la prevenzione del tumore dell’endometrio, ma ci sono alcuni piccoli accorgimenti che possono aiutare a ridurne il rischio. L’alimentazione e le terapie ormonali giocano un ruolo fondamentale: è importante seguire una dieta sana, mantenere il peso corporeo nella norma e valutare assieme al ginecologo l’opportunità di iniziare una terapia ormonale a base di estrogeni (sia la terapia sostitutiva in menopausa sia la pillola anticoncezionale).

Il tumore alle ovaie:

Le ovaie sono due organi delle dimensioni di circa tre centimetri (ma con variazioni rispetto all’età) situati una a destra e una a sinistra all’utero a cui sono connessi dalle tube.
Le loro funzioni sono due: produrre ormoni sessuali femminili e ovociti, cellule riproduttive femminili.

Il cancro all’ovaio è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule dell’organo, il più delle volte ha partenza dalle cellule epiteliali (ovvero non da quelle che producono gli ovuli).

Anche le cellule germinali possono però essere all’origine di una forma tumorale.

Purtroppo il tumore all’ovaio non è precocemente identificabile proprio perché non arreca sintomi notevoli, o meglio, sintomi da prendere velocemente in considerazione. Proprio per questo diventa difficile a volte riuscire a curarlo.

Sono tre i sintomi che le donne dovrebbe tenere presente in quanto possibili indicatori precoci della presenza di un cancro delle ovaie: addome gonfio, aerofagia, bisogno di urinare frequente.
Lo affermano diversi studi apparsi negli ultimi anni sulle riviste mediche.
Secondo gli esperti, si tratta di sintomi spesso sottovalutati in quanto comuni ad altre patologie minori.
Ovviamente vanno considerati solo se si presentano (o in rapida sequenza) insieme e all’improvviso: in tutti gli altri casi non sono significativi. A questi sintomi va aggiunta la sensazione di sazietà anche a stomaco vuoto. Quando si manifestano questi veri e propri campanelli d’allarme, è bene richiedere al ginecologo una semplice ecografia pelvica, che potrà dare una prima importante indicazione diagnostica.

Come abbiamo già visto per il tumore all’utero, anche qui tra i fattori di rischio troviamo: l’età, la menopausa tardiva e il non aver avuto figli.

Esiste però un altro fattore di rischio e questo consiste in specifiche alterazioni di geni.

Secondo una stima del National Cancer Institute una percentuale tra il 7 e 10 per cento di tutti i casi è il risultato di una alterazione genetica che si tramanda nelle generazioni. 

Va assolutamente ricordato che non esiste la certezza che il tumore si presenti in tutte le donne imparentate anche se è consigliabile comunque un esame genetico.

Non esiste purtroppo prevenzione per il tumore all’ovaio se non un esame semestrale o annuale dal ginecologo di fiducia.

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