La CIA prepara l’invasione della Siria

 

Mappa Siria

Pronti ad occupare la città di Daraa via Giordania.

-Angelo Iervolino- 06 Agosto 2013 – Tutti gli italiani in questi giorni si sono chiesti a cosa servono gli F35 che hanno molti difetti di fabbricazione? A cosa servono tutte queste armi comprate dal governo Italiano? Ecco la risposta: “SIRIA”. I paesi occidentali si preparano a scatenare la terza guerra mondiale, perché attaccare la Siria difesa dalla Russia, significa innescare le basi per una terza guerra mondiale. Spero tanto di sbagliarmi, ma purtroppo dalle varie informazioni che mi stanno arrivando posso dedurre solo questo, gli Stati Uniti d’America e i paesi occidentali, incuranti dei consigli della Russia di lasciar perdere la Siria, hanno deciso di appoggiare con armi, uomini e mezzi l’opposizione siriana. Come ho già scritto in precedenti articoli, il gas è il motivo scatenante di questa guerra, e considerato le grosse difficoltà economiche degli Stati Uniti d’America, l’unica strada per fare cassa è impossessarsi del gas siriano. La notizia del mese di Luglio del fallimento della città di Detroit con un debito di 18 miliardi di dollari la dice tutta sulla tenuta economica degli Stati Uniti d’America, che per decenni hanno investito miliardi di dollari negli armamenti, quindi i loro investimenti devono essere giustificati in qualche modo, da qui i falsi attentati del 11 settembre e di Boston per giustificare le enormi spese militari, in nome della difesa della democrazia e della difesa contro il terrorismo, ma gli unici terroristi che applicano una strategia di morte e di terrore in tutto il mondo sono gli Stati Uniti d’America.

“L’agenzia di spionaggio degli Stati Uniti d’America, della CIA, ha nominato il generale John Wright come comandante della operazioni per la guerra in Siria, in preparazione l’occupazione della città meridionale di Daraa via Giordania”.

“Il 57enne, veterano statunitense generale che ha combattuto in Afghanistan, in Iraq e la guerra in Libia ha stabilito la sua sede ad Amman, come primo passo e ha iniziato i coordinamenti con l’Arabia Saudita“, Wright ha anche tenuto un incontro con il principe Bandar Bin Sultan, il Segretario del Consiglio di sicurezza nazionale saudita e capo dei servizi segreti, ad Amman.

“A seguito di questo incontro, gli Stati Uniti d’America hanno fornito armi e missili anti-carro (Stinger) ai gruppi anti-siriani guidati dalla CIA“.

“Tutti i membri dei gruppi a guida Usa sono scelti tra i giovani siriani ed attualmente 3.000 di questi ribelli sono stati addestrati in Giordania ad al-Mouqar base vicino al confine con la Siria“.

“Gli Stati Uniti d’America si propongono di imporre una no-fly zone in Siria dopo l’occupazione di Daraa.

In precedenti rapporti di giugno risulta che Bandar Bin Sultan ha supervisionato le operazioni per la fornitura di missili anti-aerei tedeschi ai militanti stranieri in Antakia.

Fonti arabe, il quotidiano libanese Assafir ha detto che il principe Bandar Bin Sultan ha supervisionato la scorsa settimana i gruppi militanti in Siria e ha consegnato un lotto di armi pesanti che includono missili anti-aerei principalmente tedeschi in Antakia e sono state distribuite armi ai militanti di diversi gruppi ad Aleppo, Homs , Damasco e Idleb.

Le fonti hanno aggiunto che Bandar è alla ricerca di un accordo con la Francia per fornire ai militanti siriani missili anti-aerei francesi, ma i francesi hanno espresso preoccupazione per i propri interessi strategici, e hanno rifiutato di essere l’unico fornitore di armi per i militanti, invitando di condividere questi fardelli.

Armare i gruppi militanti in Siria è stata una polemica politica tra i paesi che sostengono l’opposizione siriana.

Mentre l’esercito siriano sta ottenendo vittorie consecutive sul campo, i militanti siriani lamentavano il loro bisogno di armi pesanti per affrontare il progresso dell’esercito.

I disordini in Siria sono iniziati nel marzo 2011, quando le proteste pro-riforma sono state trasformate in una rivolta massiccia a seguito dell’intervento degli stati occidentali.

Molti siriani che si sono schierati con l’opposizione all’inizio delle proteste, sono passati al fianco del governo e dell’esercito siriano per difendere il loro paese contro gli estremisti stranieri.

(traduzione di google)

Fonte: http://www.globalresearch.ca/cia-preparing-for-occupation-of-darra-via-jordan/5345187

“Per la prima volta il Pentagono ha reso noto diverse opzioni di intervento militare in Siria. Dopo averle presentate al presidente, il generale Martin Dempsey, capo dello Stato maggiore congiunto, ha inviato lunedì, 22 luglio, una lettera al Senato. Fra i piani le forniture delle armi alla guerriglia, bombardamenti intelligenti delle posizioni dell’esercito, la no fly zone in Siria e la formazione di zone di cuscinetto lungo le frontiere con la Turchia e con la Giordania.

E per finire, missione delle truppe speciali per ottenere il controllo sulle armi chimiche. Niente di nuovo, in linea di massima, dato che di tutti questi scenari si è già parlato in passato. Ora però colpiscono alcuni particolari.

La lettera del generale Dempsey rappresenta una risposta alle minacce del senatore John McCain, fautore dell’intervento militare in Siria, che ha promesso, in caso se questo programma non sia presentato al più presto, di bloccare la riconferma del generale (si tratta della più alta carica militare negli Stati Uniti). Tre giorni prima della pubblicazione della lettera il Senato è stato testimone di un aspro battibecco fra questi due. Già da tempo fra di loro non corre buon sangue.

Raramente i generali americani rilasciano commenti politici quando si tratta dei piani del Pentagono. Però questa volta Dempsey ha fatto uno strappo alla regola.

Ha detto: “Incominciando un’azione, dobbiamo essere pronti ad affrontare le conseguenze. Sarà difficile evitare un intervento allargato. Senza volerlo, possiamo rafforzare gli estremisti o spingere ad usare le armi chimiche che vogliamo controllare”.

A volte l’uso della forza militare può portare a conseguenze imprevedibili ed è probabile che la situazione precipiti:

Ho esposto il mio punto di vista al presidente, ha detto Dempsey. Gli abbiamo presentato tutti i possibili copioni, a porte chiuse li abbiamo presentati al Comitato per gli affari delle Forze armate ed abbiamo calcolato i possibili rischi. La decisione di usare o meno la forza militare tocca alla politica.

Secondo Dempsey, l’intervento in Siria aprirà per gli Stati Uniti un secondo Afghanistan o un secondo Iraq. Secondo i calcoli del Pentagono, le opzioni presentate richiederanno dai 500 milioni di dollari l’anno (se si tratterà soltanto delle forniture delle armi e dell’addestramento della guerriglia) fino ad un miliardo di dollari al mese. Tutto sullo sfondo degli sconvolgimenti economici e problemi del bilancio federale.

All’intervento diretto degli Stati Uniti è interessata l’opposizione siriana. Nel corso della visita a New York il generale Idris, capo dell’Esercito siriano libero, ha annunciato che le forniture di armi e munizioni potrebbero essere avviate ad agosto, attraverso i canali della Cia.

Fonte: http://italian.ruvr.ru/2013_07_23/La-Siria-nel-mirino-del-Pentagono/

Previsioni John Titor:

http://it.wikipedia.org/wiki/John_Titor



Pubblicato da Angelo Iervolino

Imprenditore, Massaggiatore Tao Csen Sportivo e Olistico, Blogger, Reporter, Fotografo, Scrittore, Telescriventista, Operatore Radio (Radiotelegrafista), Sottocapo della Marina Militare in concedo, Volontario della Croce Rossa. Presidente e Segretario Generale dell'Associazione Umanitaria Internazionale OSD CTM - Ordine Superiore Dei Cavalieri Templari.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.