Matterella, Viva l’Italia (e un po’ meno gli Italiani)

 

PIETRO GRASSOMATTEO RENZI SERGIO MATTARELLAANGELINO ALFANO

Mattarella, la Prima Repubblica è ritornata o, forse, noi siamo ritornati nella Prima Repubblica?

– Giusy Cappetta – 2 febbraio 2015 – La Prima Repubblica è ritornata o, forse, noi siamo ritornati nella Prima Repubblica? Perché, diciamocelo, la Seconda Repubblica è così priva di spessore che per dargli un nuovo slancio si deve per forza fare un passo indietro e tornare a quei vecchi valori che tutti esaltano ma nessuno – o pochi – cercano.

Quando parliamo del neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è attualmente difficile pensare alla figura di un uomo della Dc facilmente corruttibile. All’epoca di Tangentopoli fu uno dei pochi che sopravvissero perché l’unica macchia che erano riusciti a trovargli era una vecchia storia di buoni benzina regalatigli da un costruttore siciliano per la campagna elettorale, ma ne uscì comunque pulito con l’assoluzione. Una personalità per certi versi austera, a tratti sconosciuta e all’apparenza mite, passata da Gioventù Studentesca ad Azione Cattolica, appartenente ad un passato remoto partitico che continua a produrre la classe dirigente del presente. Una delle sue prime azioni in veste di presidente è stato visitare le Fosse Ardeatine, certamente un bel gesto, ma sarebbe stato ancor più apprezzabile fare un salto in luoghi dove le persone non sono morte qualche decennio fa ma dove continuano a morire tutt’oggi, come ad esempio la Terra dei Fuochi. E’ lodevole esprimere un pensiero verso coloro che sono in difficoltà, ma sarebbe stato fantastico ricordare i magistrati di Palermo – come il pm Nino di Matteo – che sono stati minacciati di morte. Ma dopotutto è roba dell’anno scorso, suvvia. Poi il concetto di persone in difficoltà sembra anche abbastanza relativo, a tal proposito è curiosa la notizia dello sconto di pena a Silvio Berlusconi – se pena si può chiamare l’assistenza anziani. Queste ultime elezioni per il Presidente della Repubblica sembrano averci regalato una figura ordinaria, rientrante perfettamente nella cornice liberale, perfetta ad ogni modo per preservare il Nazareno e che difficilmente metterà in discussione la leadership di Renzi e del suo governo. Ordinario è stato anche il giuramento al Quirinale di questa mattina, sapientemente scritto e recitato. Non mi sarei aspettata nulla di diverso. Ad ogni mezza frase partiva lo scroscio di applausi dal parlamento di sessanta secondi variabili, con un’overdose verso la conclusione “Viva la Repubblica, Viva l’Italia!” che sarà durata almeno cinque minuti buoni. Le mani dovevano far davvero male, a furia di battere con tutto quell’entusiasmo. Tutti in piedi, tutti che osannavano verso quelle parole, del tutto condivisibili, di lotta alla corruzione ed osservanza della Costituzione (si, anche i parlamentari di Forza Italia). Naturalmente ci auguriamo tutti che non rimangano solo parole – e l’augurio non è mai espressione di realismo. Quel che è certo è che oggi l’Italia festeggia il suo dodicesimo Presidente, nel mentre gli Italiani…possono aspettare.

Fonti:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/01/29/dalla-morte-di-piersanti-al-no-sulla-mammi-una-carriera-con-la-schiena-dritta504.html

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/02/silvio-berlusconi-libero-per-l8-marzo-un-regalo-a-tutte-le-donne/1390353/

Pubblicato da Giusy Cappetta

"Vorrei tanto amore, tanti viaggi, tanti soldi. Ma siccome la realtà ci mette lo zampino e l’Italia fa il resto, scrivere è un modo per amare, viaggiare, sentirsi ricchi. E soprattutto convincere sé e gli altri che anche se là fuori è dura si può sempre vivere ed essere felici."

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